Mediatrade, Berlusconi in aula: "E' andata bene, io il più imputato"

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  1. •Wayne~Rooney 10
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    "E' andata bene, sarò in aula anche alle prossime udienze". Così il premier Silvio Berlusconi, ha commentato l'udienza preliminare di questa mattina sui diritti tv davanti al gup Maria Vicidomini. Udienza, durata circa due ore e che è stata rinviata al 4 aprile prossimo. E così come chiesto dalla difesa del premier, il gup ha fissato un calendario di udienze il lunedì comprendendo le date del 2 e del 30 maggio.

    Il presidente del Consiglio, indagato insieme ad altre 11 persone tra cui il figlio maggiore Pier Silvio e Fedele Confalonieri, deve rispondere di frode fiscale e appropriazione indebita nel processo Mediatrade. Per il suo arrivo al Palazzo di Giustizia, dove 'mancava' da 8 anni, sono state previste misure straordinarie: ingente presenza delle forze dell'ordine dentro e fuori il palazzo e corridoi del settimo piano, l'ala riservata agli uffici dei gip e gup, off limits a giornalisti e fotografi.

    "Viva Silvio", "Sei il migliore", "Forza Silvio". Questi alcuni degli slogan urlati dai sostenitori del premier, che è salito sul predellino della sua auto per salutare i militanti ed è rimasto per circa 5 minuti attorniato da sostenitori, giornalisti e telecamere. E mentre il premier era in aula, si è registrato qualche battibecco tra i sostenitori e i contestatori del Cavaliere. I militanti del Pdl sostengono infatti che "Berlusconi è perseguitato dai giudici", affermazione che ha trovato pronta risposta di alcuni contestatori che hanno urlano "Berlusconi si deve fare processare".

    "E' un fatto confermato da tutti i testimoni che io, nella mia azienda, in Mediaset, non mi sono mai occupato dell'acquisto di diritti televisivi ed è un fatto, confermato da tutti i testimoni, che dal gennaio del '94, quando sono sceso in campo nella politica e mi sono dimesso da ogni carica, mi sono allontanato dalle aziende che avevo fondato per dedicarmi solo ed esclusivamente al Paese", aveva intanto affermato il Cavaliere intervistato da Maurizio Belpietro a 'La Telefonata' su 'Mattino cinque', spiegando in modo dettagliato tutta la vicenda che lo vede imputato nel processo Mediatrade. "Io - ha ribadito il presidente del Consiglio - non mi ero occupato di diritti televisivi nemmeno prima, perché i diritti televisivi venivano acquistati da una sezione di Mediaset che aveva dei bravissimi manager a capo e che passavano all'ufficio acquisti le loro richieste per gli acquisti di film e di telefilm sul mercato americano".

    "Si tratta di accuse - ha detto ancora il premier - che sono non solo infondate ma anche ridicole. I fatti risalgono alla prima metà degli anni Novanta, si tratta dell'acquisto da parte di Mediaset dei film e dei telefilm prodotti dalla Paramount, che invece che essere fatti direttamente da Mediaset passavano attraverso un imprenditore americano che aveva degli ottimi rapporti con la Paramount e il suo presidente e aveva avuto un'esclusiva delle produzioni Paramount per l'Europa". "Io Frank Agrama l'ho conosciuto due tre volte negli anni Ottanta e poi non l'ho più visto. Anche le indagini hanno dimostrato che tutti gli utili che questo intermediario ha fatto vendendo i suoi diritti sono stati rintracciati in conti intestati a lui. Non c'è stato nessun dollaro che sia passato a me attraverso questo Agrama".

    La scelta di presentarsi in Tribunale questa mattina, sottolinea poi, "è conseguente a quella incredibile sentenza della Corte costituzionale che ha deciso che in Italia, soltanto in Italia, un presidente del Consiglio, che si deve occupare dei problemi del Paese, possa essere sottoposto a processo, distogliendo la sua testa, la sua attenzione e il suo tempo dall'incarico e dalla responsabilità pubblica". "In tutti gli altri Paesi civili - ha affermato ancora il capo dell'esecutivo - succede che i processi si sospendono, il presidente del Consiglio svolge il suo incarico, alla fine del suo incarico i processi ritornano fuori e continuano contro di lui. E' accaduto recentemente ad esempio per il presidente Chirac in Francia". Berlusconi ha poi annunciato che si recherà alle udienze "a cui potrò presentarmi, cercando di non sospendere mai i processi".

    "Bisogna continuare a tenere sotto una spada di Damocle giudiziaria e mediatica il nemico ideologico e politico che è Silvio Berlusconi, che è l'ostacolo che impedisce alla sinistra di raggiungere il potere. Purtroppo il comunismo in Italia non si è mai arreso e non è mai cambiato - ha proseguito Berlusconi - c'è ancora chi usa il codice penale come uno strumento di lotta ideologica e pensa che la parte politicizzata della magistratura possa usare qualsiasi mezzo per annientare l'avversario che è vittorioso nelle elezioni e forte nel consenso popolare". "Io sono l'uomo più imputato dell'universo e della storia - ha detto ancora il premier - perché sono state 2.564 le udienze contro di me e contro il mio gruppo. Quella di stamattina ci risulta essere la 2.565/ma udienza, quindi sono più di mille i magistrati che si sono occupati di me senza aver mai conseguito alcun successo e continuano, sapendo bene di non poter arrivare ad una condanna, ma mettendomi sui giornali di tutto il mondo e gettando fango su di me e sulle mie aziende e naturalmente facendomi perdere un mare di tempo e un mare di soldi".
     
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0 replies since 28/3/2011, 15:23   7 views
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