Roma Official Topic

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    Roma accoglie il piccolo principe: Miralem Pjanic, il nuovo gioiello della Città Eterna


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    Grinta e delizia, corsa ed eleganza. Miralem Pjanic è un mix di genialità, astuzia, classe, raffinatezza. Un talento cristallino, con una storia tribolata alle spalle fatta di guerra civile e fughe in giro per l'Europa, impreziosito da una dote naturale che gli ha consentito negli anni di potersi costruire un futuro importante, in un mondo del calcio che ha sempre amato alla follia.

    Cresciuto con il mito di Zinedine Zidane e con una profonda ammirazione per l'estro di Juan Roman Riquelme, "il piccolo principe" - come viene chiamato nel suo Paese, la Bosnia - ha deciso di approdare nella Città Eterna per conquistarla, per farla sua, per far innamorare di sé una piazza calda, passionale, ambiziosa. Centrocampista offensivo dal tocco delizioso e lesto, fulmineo nello scatto, e con un'ampia visione di gioco, Pjanic è sicuramente l'elemento giusto per una Roma che aveva bisogno esattamente di uno come lui.

    Nato il 2 aprile del 1990 a Zvornik, piccola cittadina boasniaca bagnata dal Dirna, al confine tra la Bosnia Erzegovina e la Serbia, il piccolo Miralem è costretto immediatamente a cambiare casa. Papà Fahrudin - a sua volta calciatore - e mamma Fatima evitano a lui e ai suoi due fratellini - Mirza ed Emina - gli orrori della guerra, scegliendo prima la Germania, poi il Lussemburgo come nuova casa. Qui, il piccolo principe inizia a calciare i primi palloni, e trova nell' FC Schifflange 95 la sua prima squadra, con monsieur Gui Hellers, storica figura del calcio belga, che ne intuisce immediatamente le potenzialità, facendolo crescere e offrendolo, dopo quattro anni di duri allenamenti, al Metz, in Francia. Il club transalpino non ci pensa due volte e gli fa firmare, a soli 14 anni, il suo primo contratto, seppur dilettantistico.

    Anno 2006: è il momento del grande salto. Dopo due stagioni vissute da protagonista nelle formazioni giovanili, che gli consentono di ottenere un prolungamento di altri cinque anni, il Metz lo inserisce prima nella squadra amatoriale, poi, dopo appena un anno, capendo le sue immense qualità, gli fa timbrare il tanto atteso esordio nella emozionante Ligue 1. E' il 18 agosto 2007, e si gioca la quarta giornata di campionato contro il glorioso Paris Saint Germain: al 25’ del secondo tempo, Miralem dà il cambio a Renouard, disputando venti minuti più che buoni di partita. Il match termina a reti bianche, ma Pjanic suscita una buona impressione a mister De Taddeo: a fine stagione, il piccolo principe collezionerà trentadue presenze in Ligue 1, impreziosite da quattro bellissime reti.

    Novembre 2007: il Metz gli propone un altro prolungamento contrattuale. Ovviamente, stavolta si parla di contratto professionistico, con Miralem che non ci pensa due volte, firmando per altri tre anni con il club della Lorena. E' il momento, tra l'altro, di stabilire per quale nazionale giocare: ha tre passaporti - bosniaco, lussemburghese e francese - e dunque tre possibilità di scelta. A prevalere, però, è il forte legame nei confronti della sua terra, per le sue origini. Con Pjanic che diviene il nuovo mediano offensivo della Bosnia.

    All'orizzonte, però, ci sono tempi difficili: perché il Metz entra in un periodo di crisi, retrocede in campionato, e ha bisogno di fare cassa. Mezza Europa si fa avanti per Pjanic, che capisce di essere costretto a cambiare nuovamente casa. Il Lione è la squadra che la spunta, pagando otto milioni di euro e assicurandosi il talento di quello che pian piano si inizia a considerare "l'erede di Juninho". Perché così succede: al ritiro del campione brasiliano, la maglia numero otto passa a Pjanic, che ne difende alla grande l'onore. Esordisce in Champions League, con il Lione che, anche grazie a lui, nel 2009-2010 si mette in mostra, arrivando in semifinale nella maggiore competizione europea (proprio di Miralem, tra l'altro, il gol che vale il passaggio ai quarti di finale, siglato al Bernabeu contro il Real Madrid).

    Il resto è storia recente. Arriva la Roma, fa un'offerta importante, rende suo il piccolo principe. Mirialem cambia nuovamente casa: si trasferisce all'ombra del Colosseo, per vestire il giallorosso e sentire sulla pelle il calore e l'entusiasmo dell'Olimpico. Firma, saluta i compagni, si trasferisce nel cuore dell'Italia. Pronto per un'altra avventura, sicuro di regalare ancora un mare di emozioni e di spettacolo.
     
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    Roma, De Rossi: "Rinnovo? Si lotta, ne riparlerò con la società"


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    Daniele De Rossi analizza, al microfono della Rai, la vittoria dell'Italia sulle Far Oer: "Era la classica gara trappola. Dopo la Spagna, che ti affronta a viso aperto e ti fa giocare, vai in un campo piccolo e affronti una squadra sulla carta limitata che però non ti fa giocare. Erano tutti nella propria metà campo, non c'erano spazi e noi non ci siamo mossi benissimo. Ora dobbiamo chiudere il discorso qualificazione al più presto.

    Sul contratto con la Roma e la conferenza stampa di quest'oggi di Sabatini: "Non ho seguito la conferenza, il contratto lo discuteremo insieme con la società. Non so che tipologia intendeva Sabatini in conferenza. Si lotta e si tratta per guadagnare qualcosa in più e la società invece per spendere di meno. E' questa la realtà, ed è giusto perchè accade in tutti i campi. Totti? Si creano delle fazioni, chi è per uno, chi per un allenatore, chi per la società, invece i tifosi devono essere uniti e sostenere la Roma. Francesco è tranquillo, non crea assolutamente problemi, poi non prendere bene una sostituzione può capitare a tutti".
     
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    Sky - Delvecchio: "Totti non ha mai avuto scontri con gli allenatori"


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    L'ex attaccante della Roma, Marco Delvecchio, è intervenuto a Sky Sport parlando della situazione di Francesco Totti e del rapporto già teso con Luis Enrique: "Sarà ancora tra i protagonisti se riuscirà a giocare con qualità quele partite dove è chiamato in causa. Alla fine è sempre il giocatore più decisivo perchè il suo valore è enorme. Le parole di Sabatini le avrà prese bene, è un bravo ragazzo e gli anni passano per tutti. Nessuno è eterno chiaramente e questo passaggio prima o poi capita a tutti. Fine carriera? Resterà la sua immagine di grande campione della storia della Roma e del calcio italiano.

    Sui rapporti con gli allenatori? E' un professionista esemplare, escludo problemi con gli allenatori. Qualche problema può averlo lui come posso averlo io o un altro allenatore. Ma non è uno che manda via gli allenatore, non è assolutamente così".
     
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    Bojan rivela: "A Roma torno a sorridere"


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    L'ex attaccante blaugrana, intervenuto a "Catalunya Radio", spiega i motivi del suo addio al Barcellona e la grande voglia di rilanciarsi nella Capitale.

    "Seguro que este es su año". Parola di Josè Angel, anzi "commento, sul profilo di Twitter, ad una foto che lo ritrae mentre esce dal campo scherzando con Bojan. "Sono sicuro, questo sarà il suo anno". I due si conoscono molto bene: avversari in Spagna (uno con la maglia dello Sporting Gijon, l'altro con quella del Barça), compagni nella Nazionale under 21 e ora anche nella nuova Roma di Thomas DiBenedetto. Josè Angel ha intanto già conquistato la stima di critica e tifosi: piacciono la sua capacità di lanciarsi in attacco, il piede fino e la determinazione; preoccupano un po' le capacità difensive. Bojan invece le ha giocate tutte finora; vero e proprio pupillo di Luis Enrique, ha nello score due traverse, tante buone giocate, ma un grave errore nella partita di ritorno contro lo Slovan, dove certamente non ha brillato. A fine partita, il volto del giovane talento spagnolo era dipinto con pennellate di grande tristezza: "Ho un po' pagato l'emozione dell'Olimpico. Per me non è facile ho cambiato squadra e campionato. Però mi sento bene, sento l'affetto dei tifosi. Non sono ancora al 100%". Domenica potrebbe partire di nuovo tra i tre d'attacco, insieme ad Osvaldo e Totti. Il tecnico asturiano crede molto nelle capacità dell'ex blaugrana, e sa bene che un gol davanti ai suoi nuovi tifosi potrebbe sbloccarlo definitivamente.

    A Roma per sorridere - Delle tante difficoltà dell'ambientarsi nella Capitale, una sicuramente non lo avrà sorpreso: la presenza di così tante radio che parlano di Roma, meno però di quante ce ne sono in Spagna. Ieri Krkic ha parlato a Catalunya Radio della scelta di venire in Italia. «Qui a Roma sto ritrovando il sorriso. Non sono affatto pentito di aver lasciato il Barcellona». Poche spiegazioni, nessun rimpianto. «A Barcellona comunque - spiega l'attaccante - mi sono sempre trovato benissimo. Nella Capitale mi sto dando da fare per farmi spazio in squadra, ho voglia di giocare». Finora le ha giocate davvero tutte, senza mai convincere pienamente critica e tifosi, ma il tecnico si. «Luis Enrique? Sta cercando di portare avanti questa rivoluzione, è un allenatore chiave per me. Sta portando un nuovo tipo di mentalità, ma è difficile con gli italiani, che non sono abituati alla mentalità vincente che c'è a Barcellona». Per fortuna c'è Zlatan Ibrahimovic ad aiutarlo. Si, avete letto bene. Bojan si è legato molto allo svedese, rimasto a Barcellona soltanto un anno. «Non riesco a imparare in fretta l'italiano, ho dei problemi con questa lingua, è difficlle da apprendere. Ibrahimovic mi ha detto che se dico "sono molto contento" allora dico una cosa positiva. La città mi piace: ho visitato alcuni ristoranti, ma solo di notte per via del traffico che c'è durante il giorno. I turisti sono stati i primi a riconoscermi, ma ora anche gli stessi romani sanno chi sono e mi fermano per la strada». La speranza di tutti i tifosi è che Josè Angel ci abbia visto lungo.
     
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  5. X.Antonio!
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    Roma, Totti: "Luis Enrique mi piace, ma gioco lontano dalla porta"

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    Parlerà approfonditamente solo dopo aver avuto un faccia a faccia con il neo dg Baldini, ma il capitano Francesco Totti qualche confidenza la rivela: "Luis Enrique mi piace, ho già avuto modo di dirlo. L'unica mia preoccupazione è che mi faccia giocare troppo lontano dalla porta". E la telenovela continua...

     
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  6. G i a n l u™
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    Roma, De Rossi a Cellino: "Vediamo cosa suonerà Totti domenica"

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    Daniele De Rossi non ha gradito le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Cagliari, Massimo Cellino sul compagno di squadra Francesco Totti. "Il capitano è uno showman? Vediamo cosa suonerà domenica. Al suo posto starei molto attento", si legge sull'Unione Sarda.

    "Cellino ci ha abituato a queste sue sortite. Vediamo cosa suonerà Totti domenica, starei molto attento fossi un avversario della Roma a parlare in maniera provocatoria del capitano. E' un ragazzo d'oro ma è diventato più uno showman che un calciatore, gli farei suonare la chitarra con me. Anche l'altro anno lo provocarono prima del derby e sappiamo come ha risposto" spiega De Rossi. "Altra gente lo ha provocato in passato ed il risultato è sempre stato positivo per Totti".
     
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  7. • Cristian_<<
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    Fabio Borini: "Non ho saputo dire di no a Roma e ai suoi tifosi"


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    Fabio Borini, neo acquisto della Roma, ha rilasciato una intervista in serata a Roma Channel.

    Hai appena giocato con l’Under 21: complimenti per il gol e per l’inizio con gli azzurrini
    “E’ stato un buon inizio d’Europeo. Era importantissimo vincere subito in Ungheria fuori casa. Abbiamo giocato motlo bene, ci siamo trovati bene e corso tanto. Siamo in perfetta forma per il campionato”

    Qual è la tua percentuale dal punto di vista della preparazione fisica?
    “Sono al 100%. Fiato e gambe ci sono, ho fatto una buonissima preparazione. Sono pronto”

    Come hai trovato l’ambiente?
    “Sono stato veramente poco visto che sono arrivato dall’areoporto direttamente dall’Ungheria, quindi non ho potuto interagire molto con i compagni. Mi sono presentato a tutti e sembrano tutti molto disponibili. Domani prima dell’allenamento capirò molto di più”

    Che sensazioni hai avuto di questo gruppo al tuo primo allenamento?
    “Quando entri in un gruppo così importante con grandi obiettivi ti fa sentire grande anche a te anche se all’inizio non sei proprio parte della squadra. Metti la testa nella mentalità giusta, quella che vuole il mister e la squadra: quella vincente”

    Il tuo procuratore ha detto che per il tuo carattere, Roma è la città giusta. Secondo te perché lo ha detto?
    “Lo ha detto perché mi conosce veramente bene. Ci conosciamo da quando ho 14 anni e mi ha seguito ovunque, portandomi prima al Chelsea, poi al Parma e quindi alla Roma. Le chiamate, prima della chiusura del mercato, che mi ha fatto mi hanno convinto a venire qui: mi ero appena spostato a Parma, fare un altro spostamento mi sembrava strano. Quando mi ha parlato della Roma gli ho chiesto com’era visto che ci aveva giocato per un anno e non sono riuscito a dire no alla Roma e ai suoi tifosi”.
     
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  8. Andres Iniesta
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    Scommesse: per il terzo posto la Roma si gioca a 8



    Le solite favorite (Milan e Inter) comandano i giochi per lo scudetto, le ambizioni delle altre si misurano anche dalle quote per l’accesso alla prossima Champions League. Scontato o quasi l’accesso delle due milanesi sulla lavagna di Gioco Digitale (Milan a 1,10 e Inter a 1,12), per le altre è quasi una sfida per l’unico posto rimasto, visto che da quest’anno dalla Serie A saranno qualificate solo tre squadre. Più chance di tutte per la Juventus, come si legge su Agipronews, prima delle inseguitrici a 2,20, poi arriva la Roma di Luis Enrique (a 3,00) che surclassa la Lazio (a 8,00) nel paragone fra le due squadre della capitale. Buone anche le chance del Napoli, fissate a 3,55, un altro anno da Champions per l’Udinese si gioca a dieci volte la scommessa. Palermo e Fiorentina chiudono alla pari il tabellone: per entrambe centrare almeno il terzo posto in campionato è un affare da 12 contro 1.
     
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  9. G i a n l u™
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    Roma, idea Azpilicueta

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    Chiuso un mercato, si lavora per quello immediatamente successivo. La Roma è riuscita a strappare, in un giorno, ben quattro calciatori ai rispettivi club di appartenenza. Gago, Borini, Pjanic e Kjaer sono colpi dell'ultima ora, scoccati da Sabatini con precisione chirurgica. Facile quindi promuovere l'operato - almeno sulla carta - del direttore sportivo giallorosso, che però avrebbe un nuovo obiettivo per la fascia destra difensiva, leggermente sguarnita rispetto al resto della rosa. Ecco che il nome di Cesar Azpilicueta, difensore dell'Olympique Marsiglia nel giro della nazionale spagnola, spunta come dal nulla. Il calciatore ha un contratto con la società del Velodrome fino al 2014, e sarà anche difficile strapparlo dalle grinfie dei transalpini. Chiedere al Malaga per ulteriori informazioni, visto che a giugno gli sceicchi hanno provato a portarlo a La Rosaleda. Senza successo.
     
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  10. • Cristian_<<
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    Borriello: "Mai chiesto di andare via. Mi sento parte del progetto"


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    L'attaccante della Roma Marco Borriello parla a Sky per raccontare la sua verità sulle voci di calciomercato estivo riguardanti un suo possibile trasferimento: "Non ho mai chiesto di andare via e, anzi, ora mi sento parte del progetto. Sabatini e Luis Enrique hanno confermato la mia importanza. Quella di rimanere alla Roma è sempre stata la mia volontà. Scoprendo di essere sul mercato ci sono rimasto male, ma adesso mi sento importante e ho voglia di far bene. Luis Enrique e Totti saranno le nostre armi in più. Ho giocato con cinque palloni d'oro e lui ha la loro intelligenza. C'è una fantastica atmosfera intorno alla squadra. Abbiamo voglia di dimostrare a tutti quanto valiamo".
     
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  11. G i a n l u™
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    Roma, sfida a Milan e Juventus per Marquez

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    Tarda ad arrivare il rinnovo del contratto del centrocampista Javi Marquez (25) in casa Espanyol. Il calciatore, seguito in estate anche dal Real Madrid, è attualmente legato al club catalano da un contratto fino a giugno 2013. Secondo quanto rivelato dalla testata spagnola Fichajes.net, dietro questo mancato accordo c'è lo zampino di ben tre club italiani: Milan, Juventus ma, soprattutto, la Roma, con Luis Enrique grande estimatore del calciatore.
     
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    Kjaer si presenta: "Totti? Fa sempre la differenza"


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    KJAER - Con la conferenza tenuta in giornata, Simon Kjaer si è presentato alla stampa parlando delle sue aspettative in quest'esperienza romana. Il difensore danese ha speso parole di stima anche per Francesco Totti: "Sono molto contento di essere qui, ci sono tanti nuovi giocatori. I primi due in difesa sono Juan e Burdisso, io lavorerò duro e spero di poter avere spazione. Posso e devo migliorare in tutto. Sono ancora giovane e ho un sacco di voglia di imparare. In Germania non ho giocato molto di anticipo e qui dovrò farlo, anche per il tipo di calcio che vuole fare Luis Enrique. Totti è Totti, ha qualità enormi e fa sempre la differenza, anche in questo progetto. E’ il capitano e secondo me deve giocare sempre, perché apre spazi agli altri giocatori, fa la differenza sempre. Sabatini? C’è un grande rapporto con lui. Ci fidiamo l’uno dell’altro. Non ci ho pensato molto, sono stato convinto sin da subito. Obiettivi? Secondo me è possibile arrivare anche al primo posto, ma ci vorrà tempo per la squadra che ha un sacco di nuovi giocatori. Dopo 5-10 partite potremo vedere come va e valutare la qualità del team, la nostra reale forza. Milan e Juve sono due grandi squadre ma possiamo fare bene".

    BORRIELLO - Il centravanti giallorosso, che sembrava ad un passo dall'essere ceduto al Paris Saint-Germain, ha voluto chiarire la sua situazione dichiarando di sentirsi ancora importante per la Roma: "Non ho mai chiesto di andare via e, anzi, ora mi sento parte del progetto. Sabatini e Luis Enrique hanno confermato la mia importanza. Quella di rimanere alla Roma è sempre stata la mia volontà. Scoprendo di essere sul mercato ci sono rimasto male, ma adesso mi sento importante e ho voglia di far bene. Luis Enrique e Totti saranno le nostre armi in più. Ho giocato con cinque palloni d'oro e lui ha la loro intelligenza. C'è una fantastica atmosfera intorno alla squadra. Abbiamo voglia di dimostrare a tutti quanto valiamo".

    TRIGORIA - A tre giorni dal debutto in campionato continua la preparazione in vista della sfida con il Cagliari, che sarà arbitrata da Gabriele Gava di Conegliano Veneto. Due defezioni per Luis Enrique nell'allenamento odierno: quelle di Cicinho e Greco mentre, con l'arrivo di Burdisso, sono rientrati tutti i nazionali. Sulla via del recupero Juan e Lamela mentre sono da verificare le condizioni di Pizarro.

    CALCIOMERCATO - Sul taccuino di Sabatini sarebbero finiti tre nomi in vista del mercato di gennaio: sono quelli di Giacomo Bonaventura, centrocampista classe 89' dell'Atalanta (il direttore sportivo giallorosso avrebbe già parlato con gli orobici approfittando della cessione di Brighi ai neroazzurri), Javier Márquez Moreno, anche lui mediano di centrocampo, attualmente in forza all'Espanyol e César Azpilicueta, terzino basco che milita tra le fila dell'Olympique Marsiglia con un contratto fino al 2014. Tra i nomi in uscita, che la società dovrà cercare di piazzare alla riapertura del mercato, ci sono quelli di Ahmed Barusso e Fabio Simplício, con quest'ultimo in orbita Corinthians, società brasiliana che potrebbe riportarlo nel campionato dove l'ex Palermo ha iniziato la carriera.

    MENEZ - L'ex giocatore della Roma, intervistato sulla sue prime impressioni con la maglia del Paris Saint-Germain, ha parlato brevemente del suo passato nella Capitale: "Cosa ricordo della mia esperienza a Roma? Credo di essere cresciuto come giocatore, ma anche come uomo. Ho passato tre stagioni lì. Ho imparato molto, sono maturato. Sono un giocatore totalmente diverso da quello che ero prima di arrivare a Roma. Sono cambiato sul campo, e non solo. E' stata una grande avventura per me. Essere al Psg? E' un orgoglio enorme. Quando stavo a Roma, Totti e De Rossi, due romani, portavano il club nel loro cuore. A Parigi per me è lo stesso. Ho questa squadra nel cuore, e quando sono sul campo ci tengo a dare tutto per questa maglia e per la mia città".

    CAVALLOTTO - Sulla questione mini-abbonamento che la Roma sta portando avanti, è intervenuto il Deputato della Lega Nord Davide Cavallotto: "Carnet? Sembrava quasi un’elusione della legge in modo da evitare la tessera del tifoso. Secondo me è stata una brutta immagine che una società come la Roma ha dato perché ha cercato di tutelare quei tifosi più violenti. La tessera del tifoso è stata istituita per limitare i tifosi violenti. Non è un modo per ammazzare la tifoseria buona, ma per ridimensionare i tifosi violenti. Poi ogni tipo di legge è modificabile. La strada non è la repressione? E’ vero, ma quando alcuni tifosi non pensano a discutere, ma distruggono, saccheggiano e fanno male a delle persone, come si riesce a parlare? Quando si arriva ad un livello massimo di allarme, è normale che ci rimettono anche quelli che vanno allo stadio solo a fare colore".
     
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  13. Andres Iniesta
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    Luis Enrique pensa a Gago e Pjanic con De Rossi



    Per la prima di campionato all'Olimpico contro il Cagliari la squadra giallorossa si presenterà con una formazione quasi completamente rinnovata rispetto alla passata stagione. Se Luis Enrique darà spazio a molti dei volti nuovi arrivati con la campagna acquisti estiva, l'undici titolare potrebbe infatti presentare ben sette novità.
    Sicuramente a difendere i pali ci sarà l'olandese Stekelenburg, mentre qualche dubbio in più riguarda la linea di difesa. Sicuri del posto l'esterno sinistro Josè Angel, Burdisso e Cassetti. Quest'ultimo però, a causa dell'assenza forzata di Cicinho (alle prese ancora col lavoro differenziato dopo lo stop muscolare in Europa League), potrebbe tornare nel suo ruolo di terzino destro, lasciando spazio al centro al danese Simon Kjaer (comunque in ballottaggio con Juan se il brasiliano non avrà ricadute). Per la gara col Cagliari, il tecnico asturiano dovrebbe schierare Totti al centro del tridente offensivo, con ai lati Bojan e Osvaldo. Tuttavia, col recupero fisico di Lamela, la voglia di Borini, e la ritrovata fiducia di Borriello, la concorrenza in attacco non mancherà così come le possibili soprese dell'ultima ora.
    Il pensiero che invece ronza nella testa di Luis Enrique è quello di lanciare a centrocampo sia l'argentino Gago che il bosniaco Pjanic. I due sono stati provati in allenamento assieme a De Rossi, ma con quest'ultimo schierato come intermedio (come in nazionale) e non come centrale (ruolo lasciato a Gago). Per sciogliere gli ultimi dubbi, comunque, l'asturiano avrà a disposizione ancora l'allenamento di domani e la rifinitura della vigilia. Poi sarà il campo a parlare.
     
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  14. • Cristian_<<
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    Roma e De Rossi vicini all'accordo. Queste le cifre


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    La situazione, l'ha spiegata alla perfezione il diretto interessato durante una recente intervista dopo una partita con la maglia della Nazonale. In soldoni, De Rossi svelò che da una parte la società spingeva per rinnovare il suo contratto ad una cifra un po' più bassa, e dall'altra lui avrebbe desiderato guadagnare un po' di più. Due posizioni evidentemente contrastanti, ma che finiranno per trovare un accordo in virtù degli ultimi sviluppi e di un amore reciproco mai sopito. Gli ultimi giorni sembrano essere stati quelli fondamentali per sbloccare una situazione calcificata da tempo, e se lo sprint non sarà sufficiente a garantire quella firma entro lo start-up del campionato come promesso tempo addietro dai nuovi vertici dirigenziali giallorossi, sarà sicuramente utile a reperire un accordo prima che le sirene degli altri club interessati possano divenire assordanti. Capitan Futuro ha identificato 6,5 milioni di euro come la cifra giusta per legarsi fino al presumibile termine della sua carriera ai massimi livelli alla maglia della Roma, ed il club capitolino sembra disposto al sacrificio per soddisfare la sua seconda bandiera. L'affare si farà, con buona pace di tutti, e tanti soldi in più.


     
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  15. • Cristian_<<
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    Roma sulle tracce di Beck?


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    Secondo il sito calciomercatoweb.it la Roma potrebbe puntare sul terzino sinistro dell'Hoffenheim Andreas Beck. Il suo contratto con la squadra tedesca scadrà a giugno 2012, perciò l'ipotesi di cessione a gennaio, per non perderlo a parametro zero, potrebbe essere presa in considerazione. Alla luce di ciò, la Roma potrebbe spendere meno degli 8 milioni che i tedeschi questa estate pretesero dalla Juventus. Non è da escludere però che il ventiquatrenne rinnovi fino al 2014.
     
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